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Tre tappe della via verso Emmaus (Pasqua)

Maresso, Pasqua, il 23 marzo 2008

 

Oggi in alcuni paesi non si dice: “Buongiorno – Buongiorno” ma si saluta con le parole seguenti: “Cristo è risorto! È veramente risorto!”.
Non è una fantasia. Non è una sciocchezza. Non è la verità contro la ragione. La risurrezione del Cristo è semplicemente un fatto. Qualcuno può dire: Ci vuole la fede! Si certo! Ma anche i ciechi devono avere la fede che ci sia il sole.
Cristo è risorto. È veramente risorto!
Come aiutarci a credere? Come essere convinti?
Come vivere questa verità nel cuore?
Guardiamo i discepoli di Emmaus. Loro gettano la luce sulla fede in Gesù Cristo, risorto. 

1. Il primo punto è il discorso, è la conversazione, la meditazione su Gesù. I due discepoli prima di incontrare Gesù sulla strada che portava a Emmaus, parlavano di Gesù.
Loro avevano i dubbi, non potevano capire il fenomeno di Gesù Cristo. Ma loro non hanno detto: lasciamo stare, non vale la pena neanche parlarne.
Ciascuno ha diritto ad avere i dubbi. Ma quando no si parla dei dubbi, quando non si cerca la soluzione è molto probabile che non si la troverà. Così si può passare tutta la vita senza riconoscere Cristo che cammina con noi ogni giorno e in ogni circostanza. 

2. Ma i discepoli di Emmaus non solo parlano degli eventi accaduti a Gerusalemme. Alla fine della giornata vedendo che Gesù fece come se dovesse andare più lontano, essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”.
Se non avessero insistito, se non avessero chiesto Gesù, non l’avrebbero riconosciuto.
Quando non vedo Gesù risorto nella mia vita, quando ho l’impressione che lui se ne va, devo insistere: Resta con me! Si fa sera! Resta con me, anche se non ti conosco bene…
È difficile vedere il Risorto senza pregare…

3. L’ultimo punto della via verso Emmaus è lo spezzare del pane.
Quando Gesù “fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Ed ecco si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.”
Non durante la strada, non nella conversazione, ma nell’eucaristia. Sono importanti i dubbi nella vita, essi portano alla discussione, sono importanti le conversazioni, loro portano alla preghiera. E importante la preghiera, essa porta al sacramento dell’altare. E qui, sotto la specie di pane e di vino Gesù si fa riconoscere.
La gente che viene in chiesa, che si avvicina al corpo del Cristo, che riceve la comunione con la fede ha questa sensazione fondamentale: Cristo è qui! Gesù risorto! È vivo! È impossibile essere indifferente davanti al corpo di Cristo se il cuore porta almeno un minimo della fede…!

Cari amici,

La vita è una via verso Emmaus.
Cristo è risorto e cammina accanto a noi.
Forse non visto. Forse non capito. Forse ancora non riconosciuto. Forse dobbiamo parlarne di più, forse pregare, magari accostarci più spesso all’Eucaristia.
Oggi, Domenica della Risurrezione, cerchiamo almeno ad uscire dalla messa con un proposito semplice:
Se Cristo è risorto, devo cercarlo, finche non lo trovo: Signore mio e Dio mio!

 

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